Realizzare assieme ad Anita e Carla di Asja Lacis il video delle interviste ai giovani (ed ex-giovani) del quartiere Darsena di Ravenna è stata un’esperienza esaltante.
Quando incontri una persona per strada, una persona che non conosci, è già tanto se si incrociano gli sguardi. Quando chiedi ad una persona di aprirsi, di raccontarsi, e lo chiedi ad una persona che non conosci, ti aspetteresti risposte generiche ed invece è stupefacente come, persino davanti ad una videocamera, le persone… vogliono raccontare! C’è chi sboccia subito e chi apre la sua corolla piano piano, ma tutti hanno qualcosa di originale da dire. Non mi riferisco tanto ad episodi stra-ordinari, ma alle storie uniche ed irripetibili che ogni essere umano porta con sè.
Abbiamo raccolto storie personali che parlano di carri armati in città, di “avventurosi” viaggi in moto a Firenze, di partite di calcio sulla spiaggia bagnata dall’Atlantico in Senegal, di gravidanze inattese, di aree urbane sottratte al degrado ma anche di compagni di scuola che la strada l’hanno persa, di navi ormeggiate cariche di ogni bene circondate da povertà, di riscatto sociale e di futuro: “voglio costruire un software che semplifichi la vita delle persone”, “voglio fare la cantante”, “voglio che quando vado in giro la gente dica ‘lui è uno che ha fatto qualcosa nella vita’”…
Avere contribuito a diffondere queste tranche de vie mi colma di soddisfazione, e mi rafforza nella convinzione di avere trovato un equilibrio umano e professionale che finora mi era mancato: aiutare la gente – attraverso il web, la fotografia e le immagini in movimento – a raccontare storie.