Ok, mi sto auto-promuovendo, siete avvisati! ora se volete continuare a leggere sappiate che la vita del freelance è dura, ma può riservare anche molte soddisfazioni. Scelte personali, d’accordo, ma perchè chi ha un’azienda o gestisce un’attività dovrebbe affidarsi ad un freelance per, poniamo, richiedere un servizio fotografico, o la realizzazione di un sito web, o la produzione di un video di presentazione? provo a riassumere per punti:

  • maggiore motivazione: un freelance ha un rapporto diretto con il committente, ed eseguire “sempre” un buon lavoro, è l’unico modo per conquistarsi una buona professionalità che nel tempo significherà guadagno grazie alla stima acquisita;
  • minori costi: com’è ovvio a seconda della portata del progetto da sviluppare ci si affida a uno o più professionisti (grafico, programmatore, esperto in marketing, ecc); se per il proprio progetto le risorse da interpellare sono poche, il risparmio rispetto ad una agenzia è ovvio, ma sorprendentemente anche per grossi lavori il costo si rivelerà più esiguo in mancanza dei costi di gestione propri di una struttura articolata;
  • rapidità: essendo il capo di se stesso un freelance sa sempre qual’è la giusta strada da percorrere e non deve attendere che qualcuno gliela indichi, anche lavorando in team, ognuno con le sue competenze prende le decisioni relative ai suoi ambiti di sviluppo. Il tutto si tramuta in maggiore velocità nell’esecuzione di un progetto;
  • innovazione: grazie alla possibilità di esperimere il proprio talento senza avere tempistiche e limiti imposti da un agenzia, un freelance ha più possibilità di aggiornarsi e confrontarsi quotidianamente con le nuove tendenze
  • e infine, lasta but not least, passione: lavorare per se stessi è più gratificante che lavorare per altri, pertanto con una maggiore passione si tende a conseguire risultati migliori.

Infine, provo a rispondere ad un’obiezione molto comune: “ma se lavori da solo…” Alt! non necessariamente tutti i progetti vanno affidati ad un freelance, per quanto competente ed appassionato possa essere. Tuttavia “free” non significa “alone”! Cioè non bisogna però commettere l’errore di vedere il freelance come una persona che lavora esclusivamente da solo. A mio avviso la soluzione vincente per portare a termine con successo anche progetti di una certa complessità può essere quella dell'”impresa a rete“, dove la forte motivazione del singolo, unita alla sua specializzazione, si coordina con quella di altri collaboratori di identica fisionomia ma specializzazione differente e complementare, per raggiungere l’obiettivo. Un po’ come avviene nella realizzazione di un film, quando si forma la troupe. E, finito il progetto, si riparte, magari formando nuove aggregazioni.

 

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